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Con il free software la società migliora

Cosa c'entra il free software con la società in cui viviamo? Presto detto! Attraverso il codice liberamente visualizzabile e fruibile, gli sviluppatori hanno l'opportunità di poter creare un software evoluto senza necessariamente partire da zero, riutilizzando il lavoro già sviluppato da altri programmatori. In termini pratici, si possono generare dei software più velocemente e più efficacemente, riducendo i costi sia dello sviluppatore che dell'utente finale. Gli sviluppatori hanno inoltre la possiblità di modificare, migliorare, aggiungere opzioni ad un software esistente, in caso questo fosse manchevole di alcune opzioni.

Promuovendo il software libero, si promuove la cultura e l'economia locale

Quando si acquista una licenza software in buona sostanza si elergisce del denaro ad un venditore di scatole che altro obiettivo e competenza non ha che quella della vendita della scatola indipendentemente da cosa possa essere il contenuto. Soltanto una parte di quel denaro però rimane nelle tasche del venditore, mentre la maggior parte del denaro viene diretto verso le località della software house spesso dislocate in paesi stranieri. Quando si chiama un tecnico per l'installazione, la messa a punto, la gestione del software libero o del sistema operativo GNU/Linux soltanto quando tutto funziona come da richiesta, si paga la persona competente per la prestazione pattuita. Inoltre, poichè solitamente il tecnico, per questioni pratiche di assistenza, vive nel territorio dove viene effettuata la prestazione professionale, possiamo dire con buona approssimazione che il denaro verrà reinvestito nel territorio.

Con il software libero, sei davvero proprietario dei tuoi lavori

Probabilmente non ci si pensa spesso ma, con software proprietari, anche i lavori che vengono creati a mezzo di un determinato programma appartengono, in un certo senso, alla software house che ha creato il programma. Questo è dovuto al fatto che spesso i file generati da un dato programma, possono essere aperti soltanto da quel programma. E' questo che ha portato Richard Stallman negli anni settanta, a iniziare a pensare ad un corredo software che permettesse, in definitiva, di essere proprietari del proprio lavoro senza avere la necessità di rifare da capo il lavoro nel caso del cambio di programma utilizzato.